Stress, ansia e depressione postpartum


Durante il periodo perinatale spesso si manifestano reazioni di stress emotivo con la possibile comparsa di sintomi di tipo ansioso o depressivo. Questa condizione intessa 1 donna su 7 ed i sintomi possono variare da lievi a gravi. In alcuni casi si può manifestare una vera e propria depressione postpartum.
In ogni caso questi sintomi rispondono bene al supporto psicologico ed al trattamento.
Ricordate che nella maggior parte dei casi però questo è un fenomeno transitorio e benigno che si risolve spontaneamente. Ciò nonostante è importante non sottovalutare il modo in cui ci si sente…
Troverete di seguito alcune informazioni che vi saranno utili per orientarvi meglio rispetto alla vostra situazione.
Se avete dei dubbi, vi sentite preoccupate non esitate a contattarci, 
cercheremo di aiutarvi già da subito a capire meglio cosa sta accadendo ed eventualmente di cosa potreste avere bisogno (maggior supporto di amici, parenti, di un professionista, alcuni aggiustamenti rispetto alla organizzazione familiare e al modo in cui state gestendo questa delicata fase di transizione, una psicoterapia una consultazione psichiatrica ecc.).
Se a preoccuparvi è un’amica, vostra moglie, o un parente, potete contattarci ugualmente per capire insieme se c’è un’urgenza, ed eventualmente come muovervi per ottenere un primo aiuto.

Stress postparto

Il Postparto: ho partorito e sono in crisi

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Il periodo successivo alla nascita di vostro figlio è un momento delicatissimo per ognuna di voi. Ogni neomamma è diversa dall’altra , ogni bimbo è diverso dall’altro ed ogni storia d’amore è diversa dall’altra e prevede le sue fatiche e i suoi intoppi, i suoi litigi e le sue rabbie.
Quando nasce un bambino, inizia una strada che è fatta di salite, discese , montagne russe, momenti di calma pacificante …è una strada che si fa in due (mamma e bambino) con la presenza di un terzo che è il papà che all’inizio ha una funzione fondamentale: quella di rivolgere il suo sguardo attento e amorevole alla mamma mentre si prende cura di ciò che mamma e papà hanno saputo creare…..il loro bambino.
Questo primo periodo è molto impegnativo …c’è bisogno di immedesimarsi nel mondo di un neonato che è pura sensorialità, di indovinare di cosa ha bisogno momento per momento, tollerando che non sempre si riesce a sollevare la propria creatura dai suoi disagi…
Non fatevi abbattere non siete delle madri incapaci siete delle donne che stanno imparando a conoscere il proprio bambino…uno sconosciuto…
Può essere intesa e amore a prima vista ma anche no
Può volerci del tempo… anche lungo… per capirsi ed intendersi

E’ normale Stress del postpartum?

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Il primo periodo dopo il parto propone molte difficoltà diverse alle neomamme. Sentirsi stressate è piuttosto comune. Vediamo però quali sono i tipici vissuti del normale stress del postparto legato alla fatica del parto appena passato, alla ripresa fisica, all'accudimento del bambino e allo sconvolgimento ormonale:

  • Carenza di sonno, però riuscite a dormire quando il vostro bambino dorme
  •  Vi sentite stanche e nervose x la mancanza di sonno o per la continua interruzione del sonno. Quando aumentano le ore di sonno vi sentite meglio
  •  Mangiate meno perché non ce la fate a stare dietro a tutto il lavoro che il neonato comporta, ma se venite aiutate riuscite a mangiare con appetito
  •  Dolori fisici legati al parto o all'allattamento che migliorano progressivamente col passare dei giorni
  •  Momenti di sconforto ed ansia con pensieri di non potercela fare che migliorano parlandone e facendosi aiutare.
  • Momenti di ansia e sconforto relativi alle difficoltà di allattamento, nella gestione del bambino, relative alla salute del bambino, che se sostenute e aiutate rientrano
  • Momenti in cui vorreste scappare soprattuto quando il bambino è impegnativo (coliche , non dorme ecc.), ma se venite aiutate e sostenute vi sentite meglio e questi pensieri si affievoliscono
  • Paure di danneggiare il bambino in maniera passiva (mi cade, si soffoca ecc.), ma che vanno e vengono.
  • Verso queste paure avete capacità di essere critiche e riconoscete che non sono realistiche ;
  • Queste paure diminuiscono con la rassicurazione e mano mano che diventate più esperte
  • Sensazione di frustrazione e di rabbia verso il partner per la differenza di carico di lavoro e di coinvolgimento nella cura del bambino
  • Difficoltà a prendere decisioni nella quotidianità che migliorano man mano che passano i giorni
  • Sensazione di solitudine e di isolamento legata alle numerose ore trascorse col neonato che migliora quando arriva il compagno o si riesce a ritagliarsi un piccolo spazio per se
  • Difficoltà a separarsi dal bambino con sentimenti di gelosia e timori per il suo benessere che però non vi impediscono di lasciarlo per brevi periodi al marito o alla mamma o persona fidata, se necessario (seppur spesso con senso di colpa).
  • Sensazione di scoramento, sconforto e rabbia quando vengono fatti dei confronti con come faceva vostra madre o vostra suocera, o come fanno le altre donne, che però non alterano il vostro modo di prendervi cura del vostro bambino.
  • Sensazioni di sconforto e di insicurezza vanno e vengono e migliorano nel tempo
Baby blues

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Nelle prime settimane dopo il parto potresti sentirti molto stanca, ansiosa per ogni cosa, a momenti triste, avere la cosiddetta lacrima facile, avere l'impressione di non farcela, di non essere all'altezza,….ecco questo è il baby blues, una variazione dell'umore con fluttuazioni emotive tipica delle prime settimane dopo il parto. Nella mia esperienza però i primi 40 giorni  spesso non sono facili per la neomamma, Deve infatti riuscire a entrare in sintonia con un esserino che ha molti bisogni impellenti da soddisfare intuendo momento per momento di cosa a bisogno…non è facile, spesso ci si sente incapaci, sconsolate, a tratti spazientite, stanche, senza un attimo di tregua e poco comprese da chi sta intorno. Tutto questo fa parte della normalità. Man mano che il bambino inizia ad interagire seguendovi con lo sguardo, a sorridere dovreste sentirvi meglio (complici anche una maggiore stabilità delle fluttuazioni ormonali tipiche del primo postparto). ATTENZIONE PERO' perché il baby blues in una piccola percentuale può evolvere in depressione postpartum e in 1 caso su 1000 può evolvere in psicosi postpartum

Dallo stress del postpartum alla depressione postpartum

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Talvolta in presenza di fattori stressanti legati alla maternità, ma anche per motivazioni non ben individuabili nella realtà esterna ci si può sentire sopraffatte e molto stressate, tanto da non capire più se è normale quello che provate e se state "andando via di testa". . Prima di tutto dovete tenere presente che ci possono essere dei fattori di stress tipici del postpartum che accentuano la vostra reattività emotiva e le relative insicurezze esasperando quelli che sono i vostri "punti deboli".

Fattori di stress tipici di questa fase sono i seguenti:

  • le difficoltà con l'allattamento al seno,
  • la difficoltà a dormire che spesso sfociano in disturbi del sonno,
  • sequele fisiche ed emotive legate ad un  parto traumatico o vissuto come particolarmente difficile,
  • stress emotivo e fisico legato ad un parto prematuro,
  • un bambino particolarmente attivo ed esigente,
  • aver avuto una gravidanza vissuta con preoccupazioni o problemi di salute comprese le minacce di parto prematuro
  • difficoltà con il compagno
  • difficoltà con le famiglie d'origine
  • difficoltà con altri figli

Questi fattori possono mettere a dura prova l'equilibrio emotivo della neomamma

In ogni caso è importante distinguere un normale momento di stress da una risposta di stress eccessiva e che rischia poi di sfociare in un disturbo depressivo vero e proprio

Quando richiedere una valutazione di approfondimento

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Talvolta il normale stress del postpartum può sfociare in una reazione da stress più importante che se non viene curata con un adeguato supporto emotivo e concreto può evolvere in depressione postpartum.  La collega americana Karen Kleimanparla di sindorme da stress postpartum, intendendo un disturbo dell’adattamento che porta ad una sofferenza emotiva che non si risolve con le rassicurazioni e che è caratterizzata da sensazione di dover tenere tutto sotto controllo e di dover rispondere ad uno standard interno di madre perfetta

Quando lo stress è eccessivo lo capite, perché le sensazioni e i sintomi che provate hanno una intensità e una durata che tende a crescere e se ci sono delle fluttuazioni,queste alternano momenti in cui vi sembra che vada meglio con ricadute che vi preoccupano. Tenete presente che se questo stato emotivo continua dopo le prime 4/6 settimane dal parto  è importante rivolgersi al proprio medico o ad un clinico specializzato in disturbi perinatali, per valutare insieme la situazione.

Il consiglio però che vi do è di non sottovalutare questi stati emotivi e pensieri persistenti anche quando insorgono a distanza di diversi mesi dal parto

E' infatti importante sapere che i sintomi legati allo stress del postparto quando permangono e vengono ignorati, possono sfociare in un disturbo d'ansia o depressivo più serio.

Quindi non aspettate... se avete un dubbio è sempre meglio consultare un clinico esperto di psicologia clinica e psicopatologia perinatale.

Ma come valutare se quello che provate è eccessivo?

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  • Fate fatica a dormire anche quando il bambino dorme e non riuscite a riposare anche se c'è qualcuno che ve lo tiene. L'insonnia è spesso legata a pensieri che vi assillano
  • La stanchezza  è cronica e talvolta si trasforma in uno stato di continua tensione che non vi permette di abbandonarvi e rilassarvi
  • Non avete più appetito e se mangiate lo fate a forza, avete lo stomaco chiuso e non desiderate neppure ciò che normalmente vi piaceva.
  • Difficoltà a prendere qualsiasi decisione
  • Possono insorgere dolori articolari o emicrania o altri sintomi fisici che non hanno un chiaro riscontro in una malattia o cause precise (nessun medico vi da una diagnosi)
  • L'ansia  e lo sconforto sono presenti costantemente e faticano a migliorare parlandone, o facendovi aiutare nella concretezza della quotidianità
  • Desiderio di evadere perché non tollerate più le richieste del bambino

  • Pensieri di poter far del male al bambino che vi assillano, non sensibili alla rassicurazione, verso i quali siete scarsamente critiche e che vi angosciano profondamente e vi inducono a desiderare di allontanarvi dal bambino.
  • Sensazioni di rabbia coinvolgente sia verso il compagno che verso altri familiari
  •  Isolamento con scarso desiderio di incontrare gli altri, sensazione di profonda solitudine
  • Ricordi che affiorano rispetto alla propria infanzia e che creano ansia, disagio,profonda tristezza
  • Pensieri di inadeguatezza persistenti con l'idea di non poter essere una brava mamma
  • Sensazione di rifiuto verso il bambino quando piange o è irrequieto
  • Pensieri di essere senza speranza

Questi pensieri e stati d’animo(anche solo una parte, non è necessario che ci siano tutti…) se persistono in maniera costante per più di 2 settimane vanno segnalati al proprio medico e va chiesto al più presto un aiuto per comprendere meglio la vostra condizione emotiva e insieme valutare quali azioni ed interventi effettuare perché possiate al più presto stare meglio
Il consiglio che vi do è di non sottovalutare questi stati emotivi e pensieri persistenti anche quando insorgono a distanza di diversi mesi dal parto
Se vi sembra che ci sia qualcosa che non quadra in come vi sentite parlatene, con il vostro partner, con chi vi da fiducia, ma anche con chi ha le competenze per potervi aiutare a capire meglio cosa stà succedendo.
Talvolta (soprattutto nel postparto) si tratta di un sovraccarico di stress ed avete bisogno di qualche aggiustamento pratico:di più aiuto, di dormire di più, di avere il tempo di farvi una doccia.
All'inizio c'è bisogno di un po' di tempo per rimettervi ed entrare nei ritmi di questa nuova vita.
Queste difficoltà di adattamento se persistono vanno debitamente affrontate e rispondono molto bene alla terapia breve di supporto.

E' infatti importante sapere che i sintomi legati allo stress del postparto quando permangono e vengono ignorati, possono sfociare in un disturbo d'ansia o depressivo più serio.
Quindi non aspettate… se avete un dubbio è sempre meglio consultare un clinico esperto di psicologia clinica e psicopatologia perinatale

Come capisco se quello che sento è normale o se ho un disturbo emotivo?

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Se ti senti preoccupata per come stai inizia a parlarne con il tuo compagno e con il tuo medico. Spesso si tratta di un momento di stress, prendersi cura di un neonato e poi di un bambino piccolo impone momenti oggettivamente difficili e di sovraccarico emotivo e di lavoro concreto. E' possibile che tu possa vivere un periodo di stress emotivo che è differente da una depressione clinica. Spesso si risolve nel giro di poche settimane introducendo alcuni elementi di supporto nell'organizzazione concreta della propria quotidianità; altre volte può essere utile un intervento di supporto emotivo. Se però notate che col passare del tempo ricadete o vi sentite gradualmente peggio è importante parlarne con il vostro medico e cercare un aiuto specializzato.
Ricordatevi che sia un disturbo da stress (o disturbo di adattamento) sia la depressione postpartum possono insorgere durante tutto il primo anno dopo il parto. Talvolta accade che si tenga duro per molti mesi tra alti e bassi e poi in coincidenza di un cambiamento o di un evento stressante si abbia un crollo emotivo. Non vi trascurate, chiedete aiuto
Prova a rispondere a queste brevi affermazioni:

  • mi sento preoccupata per cose futili per la maggior parte del tempo
  • ho momenti di ansia intensa
  • ho momenti di rabbia esagerata
  • piango per ogni cosa in continuazione
  • vedo tutto nero
  • non riesco a stare da sola a casa
  • non riesco a concentrarmi su nulla
  • mi sento confusa
  • non riesco mai a riposare anche quando il bambino riposa
  • non riesco a dormire anche quando il bambino dorme
  • non riesco a mangiare perché non ho appetito
  • mi sembra di essere lontana da tutto e da tutti
  • non riesco a parlare di come mi sento con compagno o amici
  • penso che il mio compagno potrebbe stufarsi di me
  • penso che le altre madri siano meglio di me
  • penso che non uscirò mai da questa situazione
Se hai partorito da meno di 6 settimane

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Sappi che spesso le donne nell'immediato postparto vivono sentimenti e pensieri di questo genere, è importante però che mano a mano che passano le settimane ed i giorni tu possa vedere un miglioramento. Talvolta l'umore fluttua e noterai di avere giorni migliori e giorni peggiori (magari complice anche il livello di richieste del bambino e dell'ambiente esterno in generale). Ciò che è importante è notare che la frequenza e l'intensità degli "alti e bassi" sia variata nel tempo. SE invece dopo le prime sei settimane la situazione è rimasta pressoché invariata è utile parlarne con il vostro medico o cercare l'aiuto di un professionista esperto in psicologia e psicopatologia perinatale in modo da valutare insieme e più approfonditamente la situazione che state vivendo.

Attenzione però:

Se in queste prime settimane dopo il parto :

Avete intensi attacchi d'ansia

Vi sentite angosciate giorno e notte,

Avete pensieri di morte o immagini intrusive violente o spaventose su di voi o sul bambino

Non riuscite più a dormire né di giorno né di notte

Vi capita di non capire dove siete anche per pochi secondi o sentite sensazioni mai provate che vi terrorizzano...

chiamate subito un medico

cercate un aiuto immediato

Stare con queste sensazioni e tenerle per voi non farà altro che accentuarle per cui ricorrete subito all'aiuto di un professionista esperto in questo campo (spesso chi non lo è o sopravvaluta o sottovaluta il vostro stato emotivo ed in entrambi i casi questo può peggiorare la vostra situazione)

Depressione postparto

Cos'è la Depressione postparto?

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La DPP va innanzitutto differenziata dal Materniy Blues, sindrome benigna che insorge nelle prime settimane dopo il parto caratterizzata da labilità emotiva e fluttuazioni dell'umore con pianto, momenti di scoramento, sensazione di non farcela e di non essere all'altezza. Se questa condizione permane per almeno una/ due settimane dopo i primi 15 giorni postparto è importante parlarne con i professionisti della salute di riferimento o consultare un professionista esperto
La DPP è la complicanza più comune dopo il parto (dal 7% al 15% a seconda degli studi). Ricordati che la depressione può insorgere sia in gravidanza che nel primo anno dopo il parto ed è caratterizzata da un insieme di sintomi che devono esse presenti per la maggior parte del tempo per almeno due settimane tra questi sintomi troviamo: tensione, irritabilità, ansia, insonnia, perdita di appetito, eccessiva colpa, difficoltà a concentrarsi, pensieri ossessivi, panico, sentimenti di tristezza, sentirsi senza speranza, pensieri di morte e di morire, affaticamento generale, facilità al pianto, oscillazioni di umore, perdita di interesse sessuale, ansia, pensieri spaventosi negativi, sentimenti di inadeguatezza, disperazione. Inoltre, talvolta possono essere presenti sensazioni di rabbia, vergogna, colpa, pensieri suicidari, di farsi del male o di far del male al bambino sia volontariamente sia che il bambino possa farsi del male accidentalmente.

Questi sintomi che ti possono far sentire come una cattiva madre rispondono molto bene alle cure…Ricordalo!!!!

La depressione postpartum può variare da lieve a grave, nella forma lieve i sintomi sono simili al Maternity Blues, ma sono persistenti e più pervasivi. Ciò che distingue il disturbo depressivo dalla reazione di stress tipica del postparto è l’intensa sofferenza che pensieri e sensazioni provocano e il fatto che questi non permettono di funzionare adeguatamente e di riuscire a svolgere le principali incombenze che la quotidianità di una neomamma richiede.
La depressione postpartum va distinta dalla psicosi postpartum che è invece una grave condizione medica talvolta confusa e diagnosticata come depressione postpartum. La psicosi si verifica in 1 o 2 su 1.000 donne e spesso è associata a un disturbo bipolare. I sintomi più comuni sono l'agitazione grave, il pensiero delirante o bizzarro, le allucinazioni, l'insonnia, la confusione e la sensazione di non essere in contatto con la realtà.

La psicosi postpartum è una condizione rara ma va considerata sempre.

Quando insorge la depressione postpartum?

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La depressione postpartum  può insorgere tutto il primo anno dopo il parto

partire dalle prime settimane postparto.

Ci sono infatti donne che vivono molte difficoltà nell'immediato postparto, ma poi trovano un buon adattamento. Per altre invece le difficoltà permangono e si amplificano nei mesi fino a quando la donna ha l'impressione di non farcela più ad andare vanti. Sarebbe importante non arrivare al limite delle proprie forze…..

Altre donne invece possono vivere un postparto senza difficoltà pratiche ed emotive rilevanti, anzi addirittura alcune raccontano di aver vissuto i primi mesi in maniera idilliaca, ma poi improvvisamente di essere state male. Spesso raccontano di aver improvvisamente avvertito paure irrazionali, come quella di far del male al bambino, pensieri di morte o di morire con  associata una profonda angoscia spesso sconosciuta prima di quel momento. In altri casi emergono attacchi di panico o risvegli improvvisi con associata la difficoltà a riaddormentarsi e sensazione di angoscia.

Per altre donne ancora le difficoltà emotive emergono con lo svezzamento ed il primo distacco dal bambino  o in coincidenza del rientro al lavoro. Questi sono momenti di cambiamento nella relazione mamma- bambino e vengono affrontati in maniera molto personale da ciascuna donna.

Ci sono donne che faticano a riconoscere il proprio bambino e ad instaurarci un rapporto di intimo accudimento e invece ci sono donne che non hanno particolari difficoltà nel immergersi in questo rapporto simbiotico a due ma invece vanno in crisi quando inizia la fase del graduale distacco.

Quindi ricordate che anche se sono passati molti mesi dal parto potete sviluppare un disturbo dell’adattamento o un disturbo depressivo o ansioso postpartum.

Queste situazioni non vanno mai trascurate per cui è importante rivolgersi ad un clinico esperto per valutare insieme la vostra condizione emotiva e le difficoltà che state vivendo.

Come faccio a capire se ho la depressione postpartum?

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Prima di tutto alcune precisazioni…..

  • Non occorre avere tutti i sintomi che vengono indicati nelle descrizioni sottostanti per avere un disturbo depressivo queste non sono scale diagnostiche ma descrizioni di come ci si può sentire quando si ha un disturbo emotivo perinatale.
  • E' possibile che leggendo le descrizioni riconosciate i sintomi e vissuti che vengono descritti, questo però non vuol dire che avete un disturbo d'ansia o depressivo postnatale. Possono essere momenti che durano qualche giorno legati alle fluttuazioni tipiche del postparto. Ciò che vi deve allarmare è il perdurare tutto il giorno o per la maggior parte della giornata   di pensieri e stati d'animo  descritti per un intervallo di due/ tre settimane.
  • Inoltre la depressione postpartum spesso ha sintomi del disturbo d'ansia e del disturbo ossessivo compulsivo per cui è possibile che vi riconosciate sia nella descrizione del disturbo depressivo postpartum che in quello ansioso e ossessivo compulsivo postpartum.
Come ci si può sentire quando si ha la depressione postpartum?

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Qui sotto trovate alcuni modi di sentirsi, di pensare e di vivere sé stesse, la propria quotidianità e le proprie relazioni interpersonali che sono tipiche di quando si  soffre di depressione postparto. E’ possibile che vi riconosciate in alcune di queste affermazioni, ma non in tutte...

Questo elenco serve a farvi sentire meno strane e ad uscire dal silenzio…se vi riconoscete parlatene con il vostro compagno, con chi vi ispira fiducia , un familiare, un’amica…ma parlatene non tenetevi tutto dentro

E’ importante!!!

ü  Mi sento una cattiva madre,

ü  Ho paura che gli altri mi giudichino,

ü  Ho paura che mi portino via il bambino

ü  Mi sento come se fossi matta

ü  Mi sento molto rabbiosa, non ho pazienza, sento rabbia verso il bambino o verso il mio compagno

ü  Ho paura di perdere il controllo

ü  Mi sembra che le giornate non passino mai

ü  Mi sento sola, isolata da tutti

ü  Mi pare che il mio compagno non  mi capisca

ü  Non mi sento capita da nessuno

ü  Non passerà mai

ü  Vorrei tornare indietro e non avere mai avuto questo figlio

ü  Non mi sento più me stessa

ü  Mi sento sempre stanchissima

ü  Mi sento sempre nervosa, in tiro

ü  Non provo piacere nel fare le cose

ü  Non riesco a mangiare neppure quando ne ho il tempo

ü  Non riesco a dormire neppure quando il bambino dorme

ü  Mi sento sempre inadeguata

ü  Mi sento spesso in colpa

ü  Mi confronto con le altre e mi sento sempre meno capace

ü  Piango spesso

ü  Ho ansia per la maggior parte del tempo

ü  Mi sento confusa a tratti, non riesco a concentrarmi

ü  Ho pensieri che mi spaventano

ü  Non riesco a parlare di come sto veramente, lo nascondo

ü  Ho paura di stare da sola

ü  Ho paura che non riuscirò mai a sentirmi meglio

ü  Ho pensieri di addormentarmi per sempre

ü  Ho il pensiero che il bambino starebbe meglio senza di me

ü  Ho pensieri di fami del male

ü  Ho pensieri di fare del male al bambino

ü  Ho pensieri che al bambino possa succedere qualche cosa e che possa morire

Non pensavo potesse succedermi...

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Questo è uno dei pensieri/affermazioni che più frequentemente le mamme fanno quando sono in difficoltà emotiva nel postparto. Attualmente gli studi ci dicono che non esiste una unica causa della depressione postpartum. Al contrario fattori biologici, psicologici e sociali interagendo possono portare all'insorgenza di difficoltà emotive più o meno accentuate fino a patologia grave.

Si è visto che il disturbo insorge con maggiore frequenza in chi ha nella propria storia fattori di rischio.

La presenza di uno o più delle seguenti situazioni possono aumentare il rischio di incorrere nel problema per cui fai attenzione se tu riconosci di essere in una o più di queste condizioni:

ü  precedenti disturbi d'ansia o depressivi

ü  precedeti disturbi emotivi perinatali (depressione postpartum o disturbi d' ansia)

ü  precedenti disturbi emotivi o difficoltà relazionali importanti

ü  presenza di disturbi d'ansia, depressivi e psichiatrici nella famiglia d'origine

ü  supporto coniugale scarso/assente

ü  supporto familiare scarso/assente

ü  difficoltà relazionali con la famiglia d'origine generale

ü  isolamento sociale

ü  fattori di stress ambientali (lavoro, cambiamenti di residenza, )

ü  incidenti, eventi traumatici o lutti precedenti o concomitanti la gravidanza

ü  parto traumatico

ü  fecondazione assistita (soprattuto se dopo lunga storia di tentativi)

ü  nascita prematura

ü  gravidanza difficile

ü  neonato particolarmente esigente

ü  storia personale di abusi(fisici, sessuali e psicologici)

Tenete presente che talvolta la depressione postpartum insorge anche quando non ci sono questi fattori di rischio e non si è ancora ben capito il perché. Per ogni donna le motivazioni sono diverse e possono essere anche non legate a difficoltà reali. 

Talvolta è tutto perfetto, va tutto bene, ma voi vi sentite angosciate, preoccupate, disperate.

Ogni individuo è unico ha una storia unica e quindi non è possibile individuare una causa comune, ma solo dei fattori predisponenti.

Starò mai meglio?

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E’ il pensiero/affermazione più frequente e più angoscioso che le donne sofferenti esplicitano a se stesse e ai loro curanti.

È importante parlare di questi pensieri e della propria paura di non uscire mai dal tunnel nero della depressione postpartum.  È normale quando si è depresse chiedere a se stesse e ai propri curanti se se ne uscirà...

la risposta è

SI

dalla depressione postpartum si può uscire

E' una condizione più comune di quanto si possa pensare, dalla quale si guarisce.

Ricorda che non hai colpa, non è una debolezza, non sei una cattiva madre,

sei in un momento difficile, di difficoltà, e  ti meriti tutto l'aiuto possibile.

Posso fare qualche cosa per migliorare la mia situazione?

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Certamente!!!!

Prima di tutto prenditi cura di te:

• Ritagliati qualche piccolo spazio di evasione (anche solo il tempo di una doccia)
• Mangia in maniera regolare anche se non hai fame e tempo (prepara surgelati già prima del parto…fai lavorare le nonne e le zie che spesso sono molto contente di poter contribuire a rifocillare le neofamigliole)
• Chiedi aiuto al tuo compagno (non è un altro figlio….ha bisogno anche lui di imparare ad essere padre quindi trattalo da pari. Non può fare tutto ma alcune cose le può senz’altro fare per te e per il vostro bambino)
• Fatti aiutare nelle cose pratiche (fatti aiutare da persone che non ti creino ulteriori tensioni)
• Accetta di non essere sempre perfetta (non è possibile stare dietro alle cose come si faceva prima…...accetta che per un periodo potresti essere disordinata, meno meticolosa nella pulizia , in ritardo ecc)
• Riposa non appena ti è possibile (non pensare che dovresti riordinare. Fare la lavatrice ecc… se sei stanca tu hai la priorità)
• parla col tuo compagno di come ti senti (informalo, fatti aiutare anche a trovare soluzioni che siano di aiuto…nel dopo parto spesso si è meno attente e concentrate, si fa più fatica a trovare velocemente delle soluzioni…)
• Cerca di mantenere il contatto con gli amici ma non farti invadere la casa da visitatori che spesso non comprendono le esigenze di una neomamma.
• Metti di limiti a chi pretende di sapere come si fa …a chi pretende di venire a trovarti quando vuole…fatti aiutare dal tuo compagno che sicuramente ha più energie di te e soprattutto nel primo periodo postparto può fare da filtro verso il mondo esterno
• Rimani in contatto con le tue compagne di corso preparto o con la comunità di donne che hanno le tue stesse esigenze

Se nonostante alcuni aggiustamenti continui a sentirti stressata e in difficoltà prendi in considerazione di chiedere aiuto ad un professionista specializzato, è molto importante non trascurare il modo in cui ti senti, più il tempo passa e più i sintomi tendono a consolidarsi e ad aggravassi.

Cosa può fare il vostro partner

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• Può aiutarti a cercare un aiuto qualificato

• può darti un supporto concreto nella cura del bambino

• può predisporre dei momenti dove siete voi due da soli

• può accompagnarti dal medico

• può partecipare alla consultazione terapeutica

• può alzarsi di notte e darti il cambio con il bambino

• può dirti che ti ama e ti apprezza così come sei

• può rassicurarti che lui ti starà vicino

Ansia postparto

Ansia nel postparto

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Sentirsi in ansia nel periodo postnatale è piuttosto comune. Molte sono le difficoltà e i cambiamenti che  potrete incontrare in questa delicata fase di transizione.

Ricorda che talvolta però l’ansia può diventare una scomoda compagna della quotidianità e portarti a vivere te stessa, il bambino , il rapporto con gli altri , e le incombenze quotidiane con un’estrema fatica, e nei casi più pesanti può farti sentire paralizzata, incapace, inerme.

Spesso l’ansia fa parte di un quadro depressivo o di una reazione di stress postpartum, ma talvolta è possibile che ciò che state vivendo possa essere causato da un disturbo d’ ansia specifico come il disturbo ossessivo compulsivo e il disturbo post traumatico da stress.

Nel postpartum l’ansia può presentarsi con molteplici aspetti:

  • Vi sentite molto preoccupate tanto da non riuscire a controllarvi
  • Avete palpitazioni, sudorazione eccessiva,
  • Avete preoccupazioni eccessive e incontrollabili circa la vostra salute , quella del bambino e dei vostri cari
  • Avete pensieri che vi fanno paura che non riuscite a controllare e che vi affollano la mente
  • Non riuscite a rilassarvi, a fermare i pensieri
  • Vi sentite sfinite
  • Avete difficoltà a dormire
  • Avete difficoltà a mangiare (vi si chiude lo stomaco)
  • Avete una sensazione di estraneità e di distacco dal contesto e dalle persone che vi circondano

E’ possibile che sperimentiate alcuni di questi sintomi e sensazioni, ma non è detto che abbiate un disturbo d’ansia postparto.

Ciò che è importante capire è

  • da quanto dura il vostro malessere
  • quanto interferisce con la vostra vita quotidiana

Se avete dei dubbi è sempre utile parlarne con il vostro medico curante, con il pediatra o con un clinico esperto di psicologia e psicopatologia perinatale.

Disturbo Ossessivo Compulsivo: che cosa è e come si manifesta

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Il presente materiale è utilizzabile esclusivamente con il permesso scritto di Matenità in difficoltà®

Questo disturbo d’ansia è caratterizzato dalla continua comparsa di pensieri intrusivi che vi disturbano, spesso associati ad immagini e talvolta a comportamenti compulsivi ovvero comportamenti e rituali che dovete per forza mettere in atto per sentirvi sollevate dall’ansia.

Questi pensieri spesso non hanno un senso per voi, sono sgradevoli e con contenuto aggressivo/spaventoso; spesso sono contrari ai vostri principi, a ciò che desiderate e vi disturbano molto. Per le neo mamme questi pensieri ed immagini spesso si concentrano sul neonato, sulla sua salute e su ciò che potrebbe accadere per mano vostra o di altri oppure a causa di una disattenzione vostra o di altri.

Nel primo periodo dopo il parto può accadere di avere pensieri che fanno  paura e che si focalizzano sulla possibilità che il neonato stia male a causa di una vostra disattenzione, che possa succedere qualche cosa al piccolo, o che voi possiate fare attivamente del male al bambino…

Non siete matte, non siete cattive madri, sono pensieri e non azioni

Pensieri negativi circa il vostro bambino possono essere del tutto normali

Talvolta però questi pensieri diventano così pervasivi e angosciosi che  potreste temere che state per impazzire, avete la sensazione di dover tenere tutto sotto controllo perché non sapete cosa potrebbe accadere.

Spesso le mamme non parlano di questi pensieri perché si sentono terribilmente in colpa e temono di essere scambiate per cattive madri, temono che possa essere portato via il bambino o che le scambino per pazze.

Questi pensieri in realtà sono un sintomo di ansia acuta e se non sono presenti altri sintomi come deliri, allucinazioni o insonnia cronica (psicosi postpartum e disturbo bipolare) non sfociano in atti incontrollati.

Questo però non significa che si debba sottovalutarli per cui rivolgiti al tuo medico di fiducia o ad un clinico esperto di psicologia e psicopatologia perinatale per capire insieme cosa stà succedendo e cosa potete fare per stare meglio

 

Ricordatevi

L’ansia è un sintomo che indica una tensione sottostante che va accolta, esplorata e capita

L’ansia si può curare e facendo ciò anche questi pensieri  gradatamente  si affievoliranno e perderanno il loro potenziale angoscioso.

Pensieri che fanno paura

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COSA SONO I PENSIERI CHE FANNO PAURA ?

  • Sono pensieri relativi a supposti pericoli circa la salute o la vita del proprio bambino, di se stesse o dell’intera famiglia.
  • Sono ripetitivi, intrusivi, indesiderati e possono cogliervi in qualsiasi momento
  • Si possono manifestare sotto forma di pensieri o immagini in gravidanza, ma soprattutto dopo il parto
  • Possono essere attivi (immaginarsi di fare qualche azione dannosa intenzionale ) o passivi (immaginarsi che casualmente/per disattenzione succeda qualche cosa al bambino)
  • Possono essere pensieri fugaci che vanno e vengono lasciandoti spiazzata.
  • Possono avere carattere di insistenza e diventare dei veri e propri pensieri ossessivi. In entrambi i casi se non hanno remissione spontanea entro breve tempo è consigliabile rivolgersi ad un professionista esperto di psicologia clinica e psicopatologia perinatale.
  • Questi pensieri e immagini possono portarti a vivere con il timore di impazzire di perdere il controllo e poter mettere in atto i vostri pensieri.
  • E’ normale sentirsi delle cattive madri e non riuscire a/temere di  parlarne con chi vi stà vicino….non vi colpevolizzate ricordatevi che questi pensieri sono sintomi, non rappresentano quello che voi siete
  • Sei più a rischio se hai già sofferto di un disturbo ossessivo compulsivo o se sei una persona tendenzialmente perfezionista e che ha bisogno di avere tutto sotto controllo.
  • Ricorda che la deprivazione di sonno persistente peggiora questo sintomo ed il quadro complessivo del disturbo, per cui è importantissimo fare in modo di poter dormire un numero di ore sufficienti
  • Questi pensieri possono essere sintomi frequenti in un disturbo depressivo postparto o indicare la presenza di un disturbo ossessivo postparto
  • In ogni caso è importante rivolgersi ad un professionista esperto di psicologia clinica e psicopatologia perinatale per valutare insieme la situazione e capire se e cosa fare.

ATTENZIONE:
Quando i pensieri ossessivi non vengono vissuti e riconosciuti come estranei al proprio modo di essere ed agire,  ma si manifestino come coerenti con un pensiero delirante c’è il pericolo che i pensieri si trasformino in azioni verso il bambino al fine di salvarlo.
Le donne che vivono questa situazione non sentono senso di colpa, non provano vergogna, non si sentono delle cattive madri ma pensano e pianificano di “far del male” al proprio bambino per salvarlo e  Queste angosce sono slegate da quello che accade nella realtà concreta e sono il frutto di deliri e allucinazioni

Alcune caratteristiche dei pensieri che fanno paura…

  • Si concentrano sul pericolo per il bambino, per voi o per il vostro compagno
  • Possono essere lievi o diventare insistenti e insopportabili
  • Possono essere costanti o intervenire sono sporadicamente
  • Possono essere così insitenti da impedirti di addormentarti e crearti una forte angoscia
  • Possono essere solo pensieri o essere accompagnati da compulsioni, ovvero strategie comportamentali (controllo, pulizia, rituali) per potersi sentire sollevate

Qualche consiglio…..

Prima di tutto se stai leggendo queste informazioni è perché consideri questi pensieri come disturbanti e te ne senti preoccupata….questo è un segno che non stai impazzendo, è un segno positivo perchè stai cercando aiuto.

  • Più senti questi pensieri come estranei, che non ti appartengono, irrealistici, più probabile è che questi siano un sintomo ossessivo che va comunque preso seriamente e curato.
  • Se ti senti una pessima madre, è normale in questa situazione, guardare il proprio bambino e contemporaneamente provare certe emozioni non è facile da accettare, ci si sente dei mostri…ma così non è. Ricorda che questi pensieri sono un sintomo. Proprio per questo già da sola puoi cercare di fare qualche cosa (non è detto che funzionerà, ma già se aiuta ad alleviarti può essere un vantaggio).
  • Prima di tutto prova a pensare che questi pensieri sono un modo in cui la tua mente stà cercando di fare fronte  ad una difficoltà che stai vivendo. Non concentrarti sui pensieri  cercando di convincerti ragionando, più lo fai e ti focalizzi sui pensieri più i pensieri si ingigantiscono……
  • Può essere utile cercare di distrarsi, non insistere per avere il controllo sulla tua mente . ma  focalizzati su altre attività. Bisogna che ciascuna provi ed indentifichi ciò che la aiuta a distrarsi, non funzionerà subito o tutte le volte , ma con l’esercizio ci può essere un po’ di sollievo.
  • Non ti colpevolizzare dei tuoi pensieri, non stai facendo niente di male, ma soprattutto  abbi fiducia che con il tempo e facendoti aiutare passerà. Non ti chiudere in casa, cerca di distrarti e fatti aiutare da chi ti circonda ad uscire dalla tua prigione di pensieri.
  • Parlane con il tuo compagno, con il tuo curante con le amiche più fidate, chiedi loro aiuto, spesso chi ha questi pensieir li tiene nascosti perché se ne vergogna e pensa di stare impazzendo….

Ma soprattutto tieni sempre ben presente che quando si manifestano questi pensieri ossessivi persistenti e intrusivi è necessario che la situazione venga valutata e monitorata attentamente da un professionista esperto di psicologia clinica e psicopatologia perinatale e che ci sia una presa in carico terapeutica non solo per il grave disagio che questi sintomi creano alla donna, ma anche per le ripercussioni che possono avere sulla relazione con il bambino e sull’intera famiglia.
Ricordati che questi sintomi possono essere curati con i farmaci (nei casi più importanti ) e con la psicoterapia.

Ansia e depressione in gravidanza

Ansia e depressione in gravidanza

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Aspettare un bambino, anche quando lo stavate cercando, non equivale ad essere per forza felici, soddisfatte e spensierate……talvolta accade , ma altre volte no.

Nella maggior parte dei casi questa immagine idealizzata è molto lontana dalla realtà.

Molte future mamme si ritrovano a dover fare i conti con una realtà di inquietudini e difficoltà di vario genere (emotive, lavorative, fisiche, familiari). Non è bello scontrarsi con i luoghi comuni della nostra società che vede la gravidanza solo come la massima realizzazione della femminilità e quindi momento positivo di pienezza e soddisfazione

Quel che accade invece è che la gravidanza arriva ad un’età sempre più avanzata con aspettative spesso di completamento della propria vita e della vita di coppia, in alcune situazioni con aspettative di risarcimento rispetto ad un percorso di vita, lavorativo e di coppia che non è andato come si desiderava.

Per cui se per te la gravidanza si configura non come l’isola felice che ti saresti aspettata, ma come un momento ricco di sentimenti contrapposti, di paure ed ansie ….sappi che questo può essere più frequente di quanto credi anche se tu ti senti l’unica , diversa dalle altre, sfortunata , problematica…..

Sappi che la gravidanza è un momento della vita caratterizzato da luci ed ombre

Ansia e gravidanza

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La gravidanza normalmente porta con sè una serie di paure e preoccupazioni, la responsabilità è grande ed è normale a tratti avere dei dubbi o dei timori che ti portano a sentirti in ansia, preoccupata.

Ansie e paure in gravidanza 

Nel primo trimestre  potresti sentirti frastornata, sempre stanca, svogliata, dormiresti sempre, ma anche con continue nausee, presa dal timore che la gravidanza possa interrompersi (soprattutto se hai fatto fatica a concepire o a restare incinta o se è già successo a te o a qualcuno a te vicino), potresti avere l’impulso di controllare spesso l’andamento della gravidanza  facendo ecografie o esami per calmare la tua ansia.

Di solito questi stati emotivi e disagi del primo trimestre si affievoliscono quando la gravidanza si è avviata  ed entri nel secondo trimestre.

  • Durante il secondo trimestre invece potresti sentirti preoccupata o ansiosa circa la salute del tuo bambino, dover affrontare la diagnosi prenatale (che per la maggior parte dei casi è indicata per età) può essere molto stressante.
  • Si può temere di perdere il bambino o che il bambino abbia una malformazione.
  • Altre ansie che possono emergere riguardano la propria capacità di essere una buona madre, di essere all’altezza della situazione.
  • Se ci sono altri figli spesso puoi sentirti preoccupata circa la tua capacità di amarli tutti e due ugualmente e di riuscire a rispondere alle diverse esigenze di entrambi.
  • Ancora ci si può sentire in ansia quando si hanno rapporti sessuali, o quando ci si stanca lavorando troppo, o se si vive un periodo di stress (magari non previsto e dal quale non ci si può sottrarre).
  • Potresti avere sensazioni non sempre positive circa i movimenti del bambino, oppure essere preoccupata perché non lo senti muovere abbastanza.
  • Ancora con la modificazione del corpo puoi sentirti a disagio per le forme del tuo corpo, avere il timore di non riuscire a dimagrire e tornare come prima, di non piacere ed essere attraente per il tuo compagno potresti avere sintomi fisici come acidità , stanchezza continua minzione che ti fanno sentire non più padrona del tuo corpo e della situazione .

Sono tutte sensazioni e situazioni che a nessuno piacerebbe vivere…per cui se a tratti ti senti sconfortata e triste……è normale

  • Nel terzo trimestre quando il parto si avvicina potresti sentirti molto in ansia e impaurita per il dolore, per la paura di non riuscire a far uscire dal tuo corpo questo bambino, potresti temere di avere dei danni fisici dal parto, o ancora di danneggiare i genitali in maniera irreparabile, di perdere il controllo sul tuo corpo o di perdere il controllo con la paura di “dare di matto”.

Tutte queste ansie e paure è importante che non ve le teniate dentro

è importante parlarne!!!

  • Parlatene con il vostro compagno…magari anche lui ha delle preoccupazioni, condividere le ansie e le paure può essere molto di aiuto
  • È importantissimo parlarne con l’ostetrica e il ginecologo che vi seguono
  • Parlatene anche con un’amica che possa capirvi, il sostegno tra donne può essere molto di aiuto in questa fase così delicata
  • NON PARLATENE con chi sapete già che ha un atteggiamento giudicante, con chi sapete che vi risponderebbe portando la propria esperienza positiva, facendovi sentire ancora più incapaci
  • Se volete parlatene con noi ….vi ascolteremo con tutta l’attenzione e la professionalità che ci contraddistinguono
Stress in gravidanza

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Una delle preoccupazioni che puoi avere durante la gravidanza è che se ti stressi troppo lo stress potrà far male al tuo bambino.

Ricorda che una certa quota di stress fa parte della vita quotidiana dell’uomo moderno, la gravidanza non va vissuta stando sotto una campana di vetro, puoi lavorare, e svolgere tutte le attività che svolgevi prima, ma è importante il modo in cui vivi la tua realtà quotidiana.

ü  Una litigata, un conflitto sul lavoro, una preoccupazione moderata non sono elementi che danneggeranno te o il tuo bambino.

ü  Lo stress cronico e persistente in gravidanza invece dalle ricerche degli ultimi 20 anni è risultato essere dannoso sia per la madre, ma anche e soprattutto per il bambino, ponendolo a rischio di nascere prematuramente e con un peso troppo basso. Lo stress materno è inoltre associato ad alcune patologie ostetriche ed anche alla condizione neurocomportamentale del neonato prima e successivamente del bambino.

ü  E’ quindi molto importante  che durante la gravidanza tu ti prenda cura di te;

ü  Rallenta i ritmi lavorativi e gli impegni …..non puoi fare tutto, è importante che impari a dire dei no a te stessa e agli altri

ü  Riposati regolarmente, concediti delle pause di relax leggendo, guardando il tuo programma preferito,

ü  Quando hai periodi di stanchezza e ti senti sovraccarica concediti di poter dedicare del tempo a stare semplicemente sul divano queste pause sono molto utili come intermezzo in cui ti riprendi dalle energie spese

ü  E’ arrivato il momento di farti aiutare anche se non è nel tuo carattere chiedere aiuto e normalmente fai tutto da sola

ü  Alimentati regolarmente e in maniera sana, non bere e non fumare.

ü  Attenzione a non farti contagiare dalle ansie delle altre, parla solo con chi ti fa sentire bene

ü  Anche con le altre donne in gravidanza o nel postparto fai attenzione a non sovraccaricarti delle loro tensioni o a non metterti in competizione. Ogni gravidanza e ogni donna è unica

 

 Se devi comunque affrontare degli stress imprevisti come lutti, eventi avversi, grossi conflitti di coppia o sul lavoro, non sottovalutare l’impatto che possono avere….ce la puoi fare magari anche da sola …ma a che costo?

Ricordati che sei emotivamente più vulnerabile in gravidanza….non fare la superdonna anche se arrivi al parto  senza conseguenze apparenti potresti poi avere delle conseguenze successivamente anche in termini di stress e/o  depressione postparto

In queste situazioni difficili è importante farsi aiutare da un professionista esperto a gestire lo stress e ad affrontare le forti emozioni che si possono scatenare di fronte ad eventi molto stressanti durante la gravidanza.

Quando consultare un professionista esperto di psicologia clinica e psicopatologia perinatale?

Ø

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Se parlare delle vostre ansie e dei vostri pensieri e timori con chi vi è vicino non è sufficiente

Ø  Se l’ansia e i sintomi che sperimentate non diminuiscono

Ø  Se interferiscono con la vostra vita quotidiana (sonno, alimentazione, capacità di avere delle relazioni sociali)

È importante non sottovalutare e confrontarsi con un professionista esperto di psicologia clinica e psicopatologia perinatale per capirne meglio cosa vi stà succedendo e di che tipo di aiuto eventualmente avete bisogno.

Se lo desiderate e vi sentite in dubbio potete chiamarci o scriverci per un primo confronto

 

Talvolta ci sono motivazioni specifiche per essere ansiose e preoccupate per la vostra salute o per quella del bambino:

Ø  malattie diagnosticate prima o durante la gravidanza,

Ø  malformazioni fetali

Ø  gravidanze a rischio,

Ø  eventi stressanti recenti

Ø  eventi traumatici precedenti come parti traumatici, parti prematuri, morti endouterine o fetali

In queste situazioni è importante chiedere una consulenza ad un professionista esperto in psicologia clinica e psicopatologia perinatale per farvi aiutare a gestire al meglio possibile le vostre ansie e le vostre paure.

Se lo desideri puoi contattarci per predisporre un supporto adeguato che ti aiuti a limitare l’impatto di questi eventi stressanti

Si può soffrire di depressione anche in gravidanza?

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Ebbene si esiste anche la depressione in gravidanza e non solo la depressione postpartum.  

In gravidanza è piuttosto comune avere degli sbalzi di umore, ci si rattrista per cose che normalmente non ci colpiscono, i piccoli stress, le fatiche quotidiane, una parola sbagliata, possono creare turbamento, sconforto, tristezza. Le fluttuazioni ormonali e i pensieri che possono affacciarsi nella tua mente circa le nuove responsabilità e i cambiamenti che stai vivendo e vivrai possono essere fonte di fluttuazioni dell’umore.

E’ possibile che soffriate di insonnia, di scarso appetito, vi sentiate stanche , vi si chiuda lo stomaco…se questi sintomi permangono a lungo, vi impediscono di vivere la vostra quotidianità,  se si accompagnano a pianti frequenti, senso di disperazione, irritazione, angoscia,  agitazione, sensi di colpa, difficoltà di concentrazione …….potreste soffrire di un disturbo depressivo che non va assolutamente ignorato  e che necessita di una valutazione  da parte di un professionista esperto in Psicologia Clinica e Psicopatologia Perinatale.

Ricordatevi che quando la depressione in gravidanza non viene curata non si risolve spontaneamente nel dopo parto….di solito invece peggiora!!!

Psicosi ed altri disturbi psicotici

Cos'è la psicosi postpartum

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La Psicosi postpartum è un disturbo dell'umore grave, che insorge nei primi 40 giorni dopo il parto e che colpisce 1/2 donne su 1000. La gravità dei sintomi richiede un trattamento medico importante e spesso il ricovero in ospedale. Questo disturbo è spesso associato al disturbo bipolare nei familiari, per cui se hai già avuto un disturbo psicotico o se hai familiari che hanno avuto psicosi o disturbo bipolare, è importante che già in gravidanza e poi quando andrai in ospedale per partorire questo aspetto venga segnalato agli operatori

I sintomi che le donne manifestano quando c’è una psicosi postparto si possono descrivere come segue:


Si sentono strane, avvertono una forte angoscia, paure pervasive che le bloccano e creano loro una sensazione di isolamento (con difficoltà ad occuparsi del bambino) , hanno pensieri pervasivi di farsi del male o di far del male al bambino (volontariamente o accidentalmente), possono sentire delle voci, avere scoppi di collera, non riuscire mai a dormire e non sentirne il bisogno, non si fidano di nessuno, pensano che gli altri vogliano loro male, possono vedere cose che gli altri non vedono…..Anche se c’è solo il dubbio è importantissimo che chi stà vicino alla donna intervenga tempestivamente

 è importante che vi rivolgiate immediatamente al vostro medico di riferimento o al pronto soccorso perché in questi casi è assolutamente necessaria una valutazione psichiatrica tempestiva e approfondita

Si raccomanda di fare particolarmente attenzione alla mancanza cronica di sonno anche quando la donna potrebbe dormire, questo è un fattore di rischio importantissimo che va attentamente monitorato

Disturbo bipolare in epoca perinatale

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