I contenuti di questa scheda sono di proprietà di Maternità in difficoltà, mamme in mente-bimbi in mente®
Il presente materiale è utilizzabile esclusivamente con il permesso scritto di Matenità in difficoltà®
Desiderare un figlio che non arriva è uno delle situazioni più stressanti e difficili che ci possono essere nella vita di una coppia. Il desiderio irrealizzato di un figlio viene vissuto come un potenziale lutto ed ha bisogno di tempo per essere elaborato.
Di fronte al figlio che non arriva non c’è un rimedio unico e che va bene per tutti:
Ci sono coppie che decidono di ricorrere alla fecondazione assistita, ma poi in seconda battuta se non riescono a realizzare il loro sogno si rivolgono all’adozione (anche se questo è un percorso di genitorialità ben diverso dall’avere dei figli biologici).
Ci sono coppie invece che decidono di non fare nulla e lasciar fare alla natura sin da subito o che dopo tentativi di fecondazione non riusciti decidono di interrompere la loro ricerca e di rinunciare al progetto di avere un figlio, cercando di dare un nuovo senso alla loro generatività
Coppie che decidono di ricorrere all’adozione come scelta di prima linea dacidendo di non percorrere il percorso di PMA
Qualsiasi sia la vostra decisione in questa fase iniziale è importante ricordare che far fronte ai moti emotivi e ai cambiamenti psicologici e relazionali che l’infertilità porta con sé, non è facile..La diagnosi di infertilità ha un forte impatto emotivo sia individuale che sulla coppia...
Dopo aver scoperto l’infertilità e nella fase decisionale sulla via da percorrere il counseling psicologico può essere molto utile per aiutarvi a chiarirvi a contenere l’ansia e l’angoscia, a trovare un vostro modo come individui e come coppia per affrontare questa difficile fase della vostra vita.
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La diagnosi vera e propria di solito è un processo al quale si arriva dopo periodi di tentativi fatti avendo rapporti non protetti che però non portano alla gravidanza. Questa situazione di provare ad avere un figlio senza che mese dopo mese succeda nulla, è una condizione che può mettervi già dopo poco tempo in difficoltà. Soprattutto per le donne verificare che tutti i mesi arrivano le mestruazioni è spesso vissuto come una sconfitta che crea sconforto, abbattimento e rabbia. E più il tempo passa più la preoccupazione e i timori aumentano. Spesso ne risente anche la sessualità di coppia che diventa finalizzata alla riproduzione perdendo con il procedere del tempo gli aspetti di momento ludico e di intimità. La diagnosi diventa in queste situazioni la conferma di un sospetto che apre a scenari angosciosi e spesso frustranti.
Sappiate che nella maggior parte dei casi:
• potrete vivere un periodo in cui la vostra autostima vi sembra fortemente compromessa,
• è possibile che abbiate la tendenza a colpevolizzarvi, a rimuginare
• è possibile che possiate avere difficoltà a parlare del problema che spesso rimane un segreto della coppia o da condividere con pochi intimi.
• La sofferenza e l’angoscia che provate altera anche il vostro modo di pensare al vostro futuro, alla vita di coppia, a voi stesse,
• potreste arrivare a sentirvi “come un ramo secco” oppure “inaridite” o ancora “in un vicolo stretto in cui l’unico barlume di luce è costituito dalla PMA”.
• Può diventare difficile anche frequentare amiche/coppie che rimangono incinte
• Per alcune di voi ogni nuova nascita nell’entourage amicale può esser vissuta come un rimarcare sia la mancanza della capacità di procreare, che del figlio tanto desiderato.
In questo delicato momento di transizione è consigliabile avere uno spazio di supporto psicologico da parte di uno psicologo specializzato in psicologia clinica perinatale e infertilità/PMA per aiutarvi ad elaborare il dolore, ad affrontare la frustrazione e le difficoltà emotive e relazionali e di coppia che questa situazione porta con se.
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Sappiate che all’interno della coppia le donne spesso vivono una situazione di sofferenza emotiva più marcata ed evidente rispetto agli uomini che tendono ad esprimere meno i loro sentimenti e ad essere più rivolti all’azione e a cercare soluzioni concrete e pratiche che permettano ad entrambi di non soffrire troppo.
Chiaramente però non si può generalizzare, ci sono infatti uomini che vivono molto intensamente e con grande risonanza emotiva la condizione di infertilità. Generalmente però nella coppia uomo e donna si equilibrano e se l’uno è molto sofferente l’altro cerca di mostrare meno (o di gestire diversamente) i propri sentimenti per non gravare sul partner.
Spesso le donne tendono a sentirsi eccessivamente responsabili dell’infertilità di coppia e a sentirsi particolarmente in colpa anche quando le cause non sono conosciute o sono legate a problematiche fisiche di entrambi.
Per gli uomini però scoprire di essere sterili o infertili può costituire un momento di grossa crisi individuale ed essere fonte di notevole stress.
Per entrambi questo è un periodo in cui lo stress emotivo e le tensioni emotive possono portare all’emergere di difficoltà e sintomi sia di tipo ansioso che di tipo depressivo. Anche la sessualità di coppia spesso ne risente
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Decidere di intraprendere un percorso di PMA apre alla speranza ma è fonte di un turbamento emotivo con momenti di euforia e speranza dopo l’inseminazione o il transfert e momenti di grande sconforto rabbia e abbattimento quando arrivano le mestruazioni. I cicli di PMA che si susseguono possono arrivare a scandire la vostra vita che vi sembrerà finalizzata solo all’obiettivo di avere un figlio. Ogni ciclo che non porta ad un risultato è una sconfitta, un lutto da elaborare. Quando poi ci sono embrioni crioconservati sappiate che è normale sentirsi già in qualche modo madri di quei “futuri bambini” che aspettano solo che voi siate disponibili per accoglierli dentro di voi. Questa è una situazione psicologica molto complessa da gestire perchè ci si può sentire in colpa ad interrompere la PMA e pone il problema di dover decidere cosa fare degli embrioni.
Dovete inoltre considerare che i trattamenti di PMA sono molto stressanti fisicamente ed emotivamente per cui valutate bene i tempi di ripresa tra un trattamento e l’altro e quanto siete disponibili a continuare…… Un effetto tipico di questi percorsi è la difficoltà a darsi un limite.
Questo è un argomento scottante e che forse non vi piacerà...ma noi crediamo sia importante trattarlo...
La scienza oggi ci offre la possibilità di spingerci sempre più in la promettendo che in qualche modo se si vuole e si insiste un figlio arriva. Spesso però si è così orientato all’”obiettivo” che talvolta non si valutano adeguatamente i costi sia fisici che emotivi di trattamenti continui e ripetuti che richiedono di portare i propri limiti (quello che siamo disposti ad accettare pur di avere un figlio) sempre più in la. Il rischio è quello di entrare in un meccanismo dove se il medico non mette un limite perché lo devo mettere io?....Forse perché prima del figlio venite voi?... Venite voi con la vostra vita di coppia che non può venire annullata, venite voi con il vostro corpo che va rispettato, venite voi con le vostre fragilità che non possono essere schiacciate, trascurate, non ascoltate….
I colloqui psicologici di supporto in questa fase possono essere di grande aiuto per gestire la tempesta di emozioni che si attivano con la PMA, le difficoltà di coppia e nella sessualità che possono emergere, le paure che si scatenano, l’isolamento e la solitudine in cui spesso vi sentite chiuse.
Come ci si può sentire quando la PMA non va a buon fine?
E’ normale alternare momenti in cui vi sentite molto stanche e scoraggiate a momenti in cui invece riuscite ad avere la speranza che insistendo la prossima volta andrà bene…
Mantenere viva la speranza senza sentirsi sopraffatti dallo sconforto o dalla rabbia non è facile …
Oltre tutto il non poter parlare del proprio dolore e della propria fatica spesso accentua la sensazione di rabbia, di estraneità, di sentirsi diversi dagli altri “a cui i figli sono concessi”.
I pensieri tipici di questa fase sono:
• Perché proprio a me
• Se mi capita questo è perché ho fatto qualche cosa di sbagliato (se c’è stato un aborto volontario, la situazione emotiva piuò essere molto complicata)
• Sono buona a nulla
• Il mio compagno si stuferà
• Le altre che hanno figli non possono capire
• Non voglio vedere donne in gravidanza o che hanno neonati o figli piccoli
• Sono stufa che la mia vita ruoti intorno alle cure
• Odio il mio corpo
• Con tutti queste cure continue è come se fossi incinta perennemente senza mai arrivare ad avere un figlio
• Come faccio a fermarmi che ci sono gli embrioni /ovuli congelati che mi aspettano
PMA: quando la gravidanza parte ma non va avanti...
Per quelle di voi che sono riuscite nel loro percorso PMA ad arrivare al test di gravidanza positivo o a portare avanti per alcune settimane la gravidanza c’è da gestire il crollo dell’illusione, la rabbia e il vissuto luttuoso rispetto alla perdita di gravidanza. Di fronte a ciò alcune decidono di riprovare subito con un’altra PMA altre invece possono sentirsi così scoraggiate e affaticate psicologicamente e fisicamente da volersi prendere una pausa momentanea. Se potete fatelo! Dedicatevi del tempo, ritagliatevi qualche piccolo spazio per voi e per la vostra coppia…coccolatevi
Tenete presente che se essere rimaste incinta da una parte vi farà sentire che se è già successo potrà riaccadere, dall’altra nei tentativi PMA successivi si può riaprire l’ansia e l’angoscia di poter perdere anche questa volta la gravidanza come vi è già successo...
quanti sentimenti contrastanti che si affollano dentro di voi...
PMA: Il transfert e la crioconservazione degli embrioni
La situazione in cui gli embrioni vengono crioconservati crea una aspettativa psicologica particolare…..in un certo senso ci si sente già genitori e spesso si hanno tutta una serie di fantasie e talvolta timori circa quelle potenziali vite che aspettano di essere fatte fiorire e di crescere grazie a voi.
Quando la PMA porta alla nascita di un bambino, l’avere degli embrioni congelati viene spesso vissuto come la possibilità di avere un potenziale altro figlio che vi aspetta e che è difficile non provare a far venire al mondo. La situazione però in questo caso è meno carica emotivamente di tutti gli aspetti di frustrazione, rabbia, sensazione di fallimento che caratterizza chi non ha figli e stà provando in tutit i modi ad averli
Quando la PMA non ha dato i risultati sperati avere gli embrioni crioconservati è un fattore che può far sentire sollevati dato che potete riprovare senza dovervi sottoporre alla trafila di esami ed interventi che normalmente precedono il pik –up. Per alcune emerge la sensazione che fare un altro tentativo sia d’obbligo…non ci si può fermare proprio ora...l’idea è di dover riprovare fino a che tutti gli embrioni hanno avuto la “loro possibilità”.
Questo può creare sensazioni ed emozioni molto contrastanti sia nella donna che all’interno della coppia, non è facile infatti scegliere liberamente se riprovare o no quando c’è un potenziale bambino che ti aspetta...
Dalla vostra avete che grazie alla crioconservazione potete evitare di sottoporvi allo stress fisico delle cure necessarie per arrivare al pik up, che una parte della strada la avete fatta e quindi potete prendervi un po’ di tempo in più, se lo volete, tra un tentativo e l’altro.
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Alcune di voi ci arrivano come trattamento di prima linea…non avete alternative o l’eterologa o dovete rinunciare...
Per altre di voi l’eterologa arriva dopo più o meno estenuanti tentativi di fecondazione omologa che non sono andati bene…
In entrambi i casi la fecondazione eterologa può essere una scelta difficile in quanto introduce una variabile estranea alla coppia ed il figlio che nascerà avrà nel suo patrimonio genetico quello di un terzo. Non per tutti questa è una situazione accettabile. Per alcuni di voi sarà un compromesso affrontabile, ma è importante che non sia scontato.
Anche se questa decisione viene vissuta come la continuazione naturale dei tentativi già fatti con la fecondazione omologa, è importante che come coppia vi documentiate e vi soffermiate a considerare quali sono per voi i pro e i contro di avere un figlio che ha il patrimonio genetico di un terzo sconosciuto.
Si è visto infatti che una decisione “automatica” potrebbe scatenare successivamente dubbi, conflitti sia di coppia che con il bambino che potreste sentire meno vostro perché ha il patrimonio genetico anche di un altro esterno ed estraneo alla coppia. Possono emergere fantasie man mano che il bambino cresce circa somiglianze o attribuzioni di aspetti problematici del bambino al terzo che ha donato i gameti o l’embrione, con la successiva deresponsabilizzazione da parte dei genitori.
Cosa ci dicono le ricerche ?
Le gravidanze da fecondazione assistita sono caratterizzate da maggiore ansia di poter perdere il bambino (soprattutto se ci sono stati precedenti aborti) rispetto alle gravidanze insorte naturalmente…
Tenetelo presente ed eventualmente cercate di mettere in atto delle strategie per contenere i vostri vissuti ansiosi (possono essere utili specifiche tecniche di rilassamento e colloqui psicologici di supporto).se sentite che sono troppo intensi e vi creano un disagio nello svolgimento delle vostre attività quotidiane è importante chiedere aiuto ad un professionista esperto in psicologia clinica perinatale e PMA
Le donne vivono un malessere emotivo più accentuato degli uomini che vivono un disagio più legato alla relazione di coppia e alla sessualità...
Ebbene si’ e proprio così …non siete strane o sbagliate siete solo diverse dai vostri compagni, che vivono il disagio in maniera differente da voi….. E’ importante imparare ad accettarlo e tenere sempre aperto il dialogo di coppia
il malessere delle donne appare essere il fattore decisivo nella richiesta di aiuto psicologico…..
E’ così…. le donne soffrono emotivamente e chiedono aiuto più degli uomini per cui non siete voi ad essere sbagliate o deboli, e il vostro compagno forte...
E’ la natura che ci ha fatto diversi…ricordate che la maternità ( anche solo il desiderio di maternità) attiva particolari aree cerebrali che vi rendono particolarmente sensibili.
COME POSSIAMO AIUTARTI?
Prima di tutto tieni presente che è fondamentale riconoscere i segni di sofferenza emotiva conseguenti alla diagnosi e ai tentativi di PMA.
PARLA CON NOI
Dopo anni di lavoro con donne che affrontano questo difficile percorso sappiamo bene che anche solo raccontare, sentirsi ascoltate, comprese e aiutate a fare ed esprimere dei pensieri su di se e su come ci si sente può essere molto di aiuto in queste situazioni.
Se ti riconosci nelle situazioni e nelle difficoltà emotive e relazionali che abbiamo descritto non temere di essere incapace oppure anormale. Questo difficile periodo può essere affrontato e superato.
Ti possiamo offrire counselling decisionale e psicologico, specifici interventi di supporto psicologico (a bassa o media intensità) e psicoterapia mirati a seconda delle specifiche difficoltà.
Contattaci:
ti ascolteremo e momento per momento ti accompagneremo a seconda delle tue necessità in questo difficile percorso
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Le gravidanze da fecondazione assistita sono caratterizzate da maggiore ansia di poter perdere il bambino (soprattutto se ci sono stati precedenti aborti) rispetto alle gravidanze insorte naturalmente…
Tenetelo presente ed eventualmente cercate di mettere in atto delle strategie per contenere i vostri vissuti ansiosi (possono essere utili specifiche tecniche di rilassamento e colloqui psicologici di supporto).se sentite che sono troppo intensi e vi creano un disagio nello svolgimento delle vostre attività quotidiane è importante chiedere aiuto ad un professionista esperto in psicologia clinica perinatale e PMA
Le donne vivono un malessere emotivo più accentuato degli uomini che vivono un disagio più legato alla relazione di coppia e alla sessualità…..
Ebbene si’ e proprio così …non siete strane o sbagliate siete solo diverse dai vostri compagni, che vivono il disagio in maniera differente da voi….. E’ importante imparare ad accettarlo e tenere sempre aperto il dialogo di coppia
il malessere delle donne appare essere il fattore decisivo nella richiesta di aiuto psicologico…..
E’ così…. le donne soffrono emotivamente e chiedono aiuto più degli uomini per cui non siete voi ad essere sbagliate o deboli, e il vostro compagno forte……..
E’ la natura che ci ha fatto diversi…ricordate che la maternità ( anche solo il desiderio di maternità) attiva particolari aree cerebrali che vi rendono particolarmente sensibili.